venerdì 4 novembre 2011

Servizio pubblico di Michele Santoro: alla conquista di nuovi spazi nella comunicazione

Dallo studio 3 di Cinecittà è iniziata la nuova avventura di Michele Santoro che sbarca in versione multipiattaforma col suo nuovo programma. La prima puntata (delle 26 in programma) ha visto i suoi fedelissimi compagni di sempre tenere banco per più di tre ore dribblando tra i mezzi di comunicazione disponibili al progetto.

Questi i numeri:
L'8,6 per cento di share con 2 milioni 383 mila telespettatori sulle tv locali. Su Sky Tg24 i telespettatori interessati sono stati 600 mila, con il 2,65 per cento di share. Quindi l'audience tv totale dell'esordio di Santoro si attesta sui 3 milioni di telespettatori, con uno share di circa il 13 per cento.
Non male se si pensa che le tre reti RAI hanno avuto complessivamente il 39% e le reti Mediaset il 34%.
Il programma ricalca la consueta struttura molto simile ad Anno Zero anche se per ora manca un contraddittorio tra le forze politiche che sarebbe stato di un efficacia comunicativa maggiore... ma siamo solo all'inizio. Quello che c'è di nuovo, invece, è il tentativo (pienamente riuscito) di cercare nuovi spazi di sinergia tra i mezzi di comunicazione dimostrando che il popolo della rete, con in testa Facebook, costituisce una nuova frontiera praticabile: le prime stime parlano di 400.000 utenti sui siti di Corriere della Sera, di Repubblica e altri 400.000 sui siti del Fatto Quotidiano e dell'associazione Servizio Pubblico, in totale 800.000!

 L'idea di un network, anche se temporaneo, di televisioni private potrebbe dare la stura a nuovi modi di produzione e di distribuzione dei prodotti televisivi che, fino a questo momento, erano appannaggio delle "major" RAI e Mediaset. La parola d'ordine è: Senza editori e senza padroni! Ci sono 100.000 persone coinvolte nell'affare, più di 20 emittenti locali che coprono tutto il territorio nazionale, Sky e lo streaming video in internet. Il sito ufficiale: www.serviziopubblico.it è costruito in modo da poter intervenire, fare proposte, inviare filmati, rispondere a domande, lavorare con lo staff. Oltre a poter visionare alcuni dei momenti del programma stesso.

 È un evento importante nel mondo della comunicazione che, in un momento come questo, cerca nuovi spazi per una partecipazione di un pubblico che ha perduto la sua possibilità di scelta in un panorama sempre più omologante. È anche una sconfitta per quel servizio pubblico (RAI) pagato con i nostri soldi che ritorna saldamente nelle mani dei politici imbarbarendone i palinsesti. Pensate che in contemporanea, nello spazio che era di Anno zero, la seconda rete trasmetteva un film di vent'anni fa (1990): Indiana Jones e l'ultima crociata!

Strana coincidenza: proprio mentre Santoro iniziava la Prima Crociata contro un servizio pubblico che ormai sembra delegittimato a rappresentare le aspettative degli italiani!