sabato 14 gennaio 2012

Un tram chiamato desiderio (A Streetcar Named Desire) 1951


di Elia Kazan, da Tennessee Williams       - Remake 2012 -

Come nella commedia di Tennessee Williams, il film presenta una società dedita ai grossi affari poco curandosi della liceità degli stessi. Gli intercettori di finanziamenti intravedono la possibilità di irretire una graziosa città del Sud Italia per costruire una tela di cavi elettrici ai quali dovrà attaccarsi un enorme tram. Ce ne è per tutti: imprese, amministratori, politici e indotto. E l’affare dell’anno che darà alla piccola cittadina di provincia un volto moderno ed ecologico. Già perché l’affare è presentato dal sindaco soprattutto sotto l’aspetto di eco compatibilità non inquinante e non sotto quello funzionale, giacché nella piccola città i pullman a gasolio non li prende quasi nessuno o solo pochi affezionati, essendo facilmente percorribile a piedi. Lo si può notare dal fatto che  alle fermate non sono indicati neanche l’orario dei passaggi e i percorsi cosi che solo gli abituè ne conoscono i segreti.
La storia procede attraverso telefonate, incontri, consigli comunali, salotti bene sullo sfondo di affascinanti palazzi antichi e strade sconnesse che si riempiono di pioggia allagandosi un po’ troppo spesso facendo riflettere nelle pozzanghere i sontuosi ornamenti barocchi dell’arredo urbano. Si crea l’attesa e si alimentano i desideri per l’evento più costoso che questo Comune abbia mai intrapreso: ben 20 milioni di euro solo dalle casse comunali!
Iniziano i lavori e per 2 lunghi anni la città è viene infilzata da alti pali che prendono il posto dei fronzuti secolari alberi di pino che l’adornavano, ma si sa bisogna pur pagare qualcosa per il progresso ecologico! Intanto il costo dell’operazione TRAM DEL DESIDERIO lievitava sempre più perché si sa come vanno queste cose … quando ci sono grossi affari meglio tirarla alle lunghe altrimenti la festa finisce troppo presto. Le ditte se ne inventano di tutti i colori: la pioggia, il freddo, il maltempo, i ritrovamenti di qualche cesso settecentesco nel sottosuolo (si sa che gli uomini cagavano in tutte le epoche) e così gli affari aumentano. Si riesce a procrastinare l’evento fino a 1000 giorni e l’operazione costerà quasi il doppio! Ma nessuno può rinunciare ad un simile gioiello. I soldi verranno presi dalle multe per “scaduto grattino” negli innumerevoli parcheggi a strisce blu di cui viene cosparsa la città.
Così, finalmente, arriva il gran giorno ma… succede un altro imprevisto. Le centrali elettriche che devono erogare l’energia non funzionano più perché è passato troppo tempo ed è scaduta la garanzia … Altro rinvio. I cittadini, aizzati dall’opposizione, cominciano a dare segni di insofferenza così in fretta e furia si organizza un’altra partenza. Tutto è pronto l’assessore chiama le televisioni, indice una conferenza stampa.
Qui il film da commedia di costume diventa tragicomico perché sul più bello ci si accorge che qualcuno si è dimenticato di istruire gli autisti! I cittadini devono pazientare ancora un po’ mentre gli autisti vengono mandati a scuola guida. Così la partenza viene rinviata di alcuni mesi. Ma l’attesa, si sa, fa crescere il desiderio per cui l’assessore al traffico travestito da capostazione si fa riprendere dalle televisioni locali mentre all’interno del tram sfreccia giocondo per i viali della città … ma è solo una prova generale per vedere se gli autisti hanno frequentato con profitto le lezioni! Prova superata l’ assessore è radiante. Da domani partirà un giro di prova anche per i cittadini! L’entusiasmo della gente è alle stelle. Finalmente la loro città, dopo tanti sacrifici, si doterà di questo moderno mezzo non inquinante e si potrà respirare l’aria pura promessa.
E’ arrivato il gran giorno. I tram del desiderio parte per fare un piccolo tragitto (meglio andarci cauti no?) ma la sfortuna vuole che questo pachiderma, che occupa un’intera corsia, intralciando non poco il traffico cittadino,  improvvisamente si fermi. L’assessore non si perde d’animo e incita i cittadini a spingere finché, attaccati al tram (vedi fotogramma accluso), finalmente ripartono …
A questo punto sembrerebbe che il film volga al termine invece, come nelle migliori tradizioni, ecco il colpo di scena: la Guardia di Finanza mette il naso nei fascicoli amministrativi del Tram chiamato desiderio e scopre ciò che andava celato per la serenità della piccola cittadina. Pare che famelici consiglieri (si sa che la gente non da buoni consigli quando può dare il cattivo esempio, come recitava De Andrè) abbiano corrotto le ditte costruttrici e intascato ingenti cifre esportandole in Svizzera sui loro conti correnti. Arresti, polemiche, defezioni politiche minano nuovamente il desiderio del tram! Ognuno cerca di scaricare le responsabilità sugli altri. Sembra quasi un film di Totò.
Ma l’assessore al traffico dal cuore tenero non si da per vinto: facciamo finta di niente son cose della Magistratura, il Tram deve partire, sarà il suo regalo di Natale. Così organizza un buffet: pasticciotti e caffè per tutti e sale assieme ai giornalisti (vedi fotogramma allegato). Poi, per far vedere la sua magnanimità promette al popolo il Tram gratis per tre mesi. Applausi e grida scomposte di gaudio immenso da parte della plebe accompagnano queste inquadrature.
Così termina la pellicola, con i cittadini gaudenti a seguito del magnanimo assessore. L’ultima inquadratura ci suggerisce i finali dei film di Alberto Sordi: in campo lungo, mentre il tram si allontana all’orizzonte trasportando popolo e desideri, si sente l’invocazione gioiosa dell’assessore che viene ripetuta da una scritta finale:
SI PARTE! ATTACCATEVI TUTTI AL TRAM!